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L’ESTATE CALVESE 15/08/1976 Domenica 18 agosto: per molti questa data è sinonimo di mare e di vacanza, non per gli abitanti di Calvi, dove in questo giorno si svolge la serata conclusiva dell’Estate Calvese. Un’estate piccola la cui brevità sembra adattarsi alle dimensioni del paesello; infatti la sua durata è di soli due giorni; nel primo viene rappresentata una commedia, nel secondo è di scena il folclore con canti e danze.
La manifestazione è già al suo quinto anno di vita e l’esperienza accumulata in passato è stata preziosamente utilizzata per la perfetta riuscita di questa edizione. Sabato 14 è stata messa in scena la commedia in tre atti di Petitto “Don Pasquà passa a vacca”; gli attori, gli scenografi, i registi sono stati gli stessi ragazzi di Calvi che con la loro bravura e la loro freschezza hanno saputo conquistare e divertire il pubblico presente. Il giorno seguente il tono dello spettacolo è prettamente musicale e a nostro avviso due cose hanno maggiormente entusiasmato i presenti; la tarantella e la quadriglia eseguite dai piccolissimi (da 4 a 6 anni) e la quadriglia dei grandi per la quale è stato anche richiesto il bis. Senza ombra di dubbio l’aspetto principale di questa manifestazione è il fatto che sono i giovani a continuare certe tradizioni, a portare avanti quei valori che ogni popolo possiede e che sono racchiusi principalmente nel suo folclore, Calvi ed i suoi ragazzi danno un esempio a molti, dimostrano come attraverso la passione verso certe forme artistiche, l’amore verso il proprio paese, il lavoro e i sacrifici può nascere quel senso di collaborazione che valorizza al massimo l’Estate Calvese. Ora possiamo ben affermare che la serietà, l’impegno, l’entusiasmo per certi valori esistono basta metterli in luce nel migliore dei modi. I giovani calvesi ci sono riusciti e per questo a loro e a tutti quelli che li hanno aiutati va il nostro plauso e l’augurio che il loro lavoro ed esempio non vada perduto. Freddy Boccaccino |
Ultimo aggiornamento 21/12/2010